Il record registrato il 6 ottobre 2007 da una boa che si trovava
a nord-est dell'isola sulla quale si abbatteva il tifone Krosa
Un'onda-mostro: 32,3 metri
Recentemente uno strumento ha registrato il record per un'onda-mostro, di ben 32.3 metri d'altezza, al largo di Taiwan. Il record precedente, anche se non registrato da strumenti, venne segnalato nel febbraio del 1995 quando la nave da crociera Queen Elizabeth II, investita da un uragano nel Nord Atlantico, si imbatté in un'onda anomala di 29 metri di altezza.
Il precedente record assoluto mai rilevato da uno strumento, invece, era stato segnalato nel 2004 con 27,9 metri durante l'uragano Ivan, nel Golfo del Messico. Mentre i calcoli indicano che onde ancora più alte sono possibili, anzi probabili, è evidentemente difficile che uno strumento di rilevamento si trovi esattamente dove e quando questo avviene. Nel caso dell'onda record invece, lo strumento, una boa oceanografica, si trovava al posto e al momento 'giusti'.
La scoperta è stata divulgata da Luigi Cavalieri dell'Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Venezia (Ismar-Cnr), che ha collaborato attivamente con gli autori delle misure di Taiwan e ha agito come revisore dell'articolo, in corso di pubblicazione su 'Annales Geophysicae', nel quale il primato vieni ufficializzato. Spiega Cavalieri: "I dati relativi all'evento hanno subito un rigoroso processo critico prima di poter essere pubblicati. In realtà erano stati previsti dai modelli di previsione del moto ondoso a scala globale, modelli per i quali l'l'Ismar-Cnr è uno degli enti di riferimento".
Il record mondiale assoluto è stato stabilito dalle onde misurate durante un tifone nella zona fra la Cina e le Filippine. Il 6 ottobre 2007 il tifone Krosa, di categoria 4, ha centrato in pieno l'isola di Taiwan quando una boa nell'area nord-orientale dell'isola si è trovata nella zona peggiore. Nell'arco di 10 minuti, intorno alle ore 13, la boa ha misurato diverse onde superiori a 25 m. E si è raggiunta la massima altezza di una singola onda mai misurata, con 32.3 metri.
Continua Cavalieri: "Guardando i dati che mostrano la registrazione originale di questa onda record, si nota verso i 70 secondi del periodo di registrazione della boa, l'inattesa cresta alta più di 15 metri, cui segue ciò che letteralmente appare con un 'buco' nel mare profondo più di 30 metri, subito seguito da una cresta 32 metri più in alto. Quella rilevata a Taiwan è un'altezza pari a un palazzo di 11-12 piani, che potrebbe mettere a repentaglio la navigazione e procurare danni enormi. Per questo è essenziale sviluppare modelli previsionali delle onde marine sempre più attendibili, un'attività nella quale il nostro Istituto è fortemente impegnato".
Ma se queste onde si sono formate in seguito ad uragani, ve ne sono altre che si formano anche in mari apparentemente calmi. Onde simili, nel 2001 colpirono le navi Bremen e Caledonian Star due modernissime navi da crociera, le quali subirono gravi danni agli oblò del ponte. Negli ultimi vent'anni le onde anomale vengono ritenute la causa principale dell'affondamento o del grave danneggiamento di un gran numero delle oltre 200 superpetroliere e navi container naufragate.
Quali le cause? Da studi eseguiti con satelliti radar Wolfang Rosenthal analista capo del centro di ricerca GKSS Forschungszentrum GmbH, che si trova a Geesthacht, in Germania ha potuto stabilire che le onde giganti si possono formare in due modi diversi. Il primo quando treni di onde differenti, forse provenienti da temporali diversi, indipendentemente dallo loro direzione, si fondono tra loro. A volte le onde interagiscono cancellandosi reciprocamente, altre volte invece, si uniscono per dare origine ad onde molto più alte. Teoricamente potrebbero raggiungere un'altezza di 65 m. Il secondo modo si verifica quanto forti correnti incontrano venti e onde che si muovono con direzione opposta. Lo scontro può originare onde molto più alte dei treni originari.
Questo spiegherebbe perché la maggior parte delle onde giganti non legate ad uragani o tempeste, si formano là dove vi sono correnti molto forti, come la Agulhas vicino al Sud Africa, la Kuroshio vicino al Giappone o la Corrente del golfo, vicino agli Stati Uniti orientali.
fonte: la repubblica.it