Ovvero remare con la tavola.
E’ cio che ci porta là fuori, ci permette di prendere le onde e di surfarle e, in caso di necessità, ci toglie rapidamente dai pericoli. Il paddling, ovvero la remata, il movimento fisico/atletico (molto simile al nuoto in stile libero) più importante per la pratica del surf da onda. E’ l’allenamento principale per il surfing, che si può fare anche in caso di mare piatto. Sin dagli anni trenta in California e alle Hawaii, i surf clubs d’elite, si sfidavano in ?paddling races? alla stessa stregua dei surf contest. L’originale gara di paddling consisteva nell’andare fuori e rientrare passando intorno al ?Pier? per più volte. All’epoca si usavano grosse tavole (lunghe anche 16 piedi) studiate appositamente per il paddling, considerate che la pratica del paddling era assai diffusa tra i surfisti al punto tale che con le paddling board si spostavano da spiaggia a spiaggia, percorrendo a volte anche parecchie miglia, magari solo per osservare le onde di un altro spot, senza prendere la macchina.. E’ nota la storia secondo cui il famoso waterman hawaiano Laird Hamilton si fece in paddling board,da solo, dall’Isola d’Elba fino alla Corsica. Grandi gareggiatori di paddling sono stati anche famosi surfist quali: Rabbit Kekai, Greg Noll, Dale Velzy, George Downing and George Kapu.
I contest di Paddleboard furono sempre di meno a partire dal 1961, anno dell’ultimo ?International Paddleboard Contest?, una classica che prevedeva una ?remata? di oltre 32 miglia da Catalina Island a Manhattan Beach (California) passando per il famoso Channel. Oggi il paddling è ancora considerato un ?soul sport? praticato soprattuto da surfisti con grande amore per il mare; local challenge di paddling continuano ad essere tenute in California, alle Hawaii. e in Australia. Alle Hawaii hanno un vero e proprio circuito che dura tutto l’anno, mentre in Australia il paddling sta avendo molto successo perche hanno ristretto il campo di gara a sole 2 miglia di gara, rendendolo più spettacolare e appropriato per avere un pubblico. La domanda su quale sia la tavola migliore o la maniera migliore per remare (in ginocchio o sdraiati) è ancora senza una reale risposta. Alcuni dicono che dipende dalle condizioni del mare o dal peso della tavola, altri dal metodo di approccio con i vari tipi di frangenti etc.. . Sono molti gli shapers che vantano in produzione delle ottime ?paddleboard?. Anche se, effettivamente, se non si hanno grosse pretese, un normale longboard funziona benissimo come paddleboard non da competizione, specialmente su brevi distanze. Adesso che anche in italia la cultura del surf e del mare vissuto a 360° si sta sempre più diffondendo, la pratica del paddling, in caso di mare piatto, potrà essere una valida alternativa al surfing, sia per passare più tempo in mare o anche per allenarsi e sia (specialmente in Sardegna) per raggiungere via mare calette isolate senza usare barche a motore. Ricordiamo infine che ogni anno presso la scuola surf Is Benas in Sardegna si tiene una gara di paddling sulla media distanza